Il Dott. Nigel Oseland, stratega del lavoro, autore e psicologo ambientale, ci regala, tramite la ricerca Sharp di aprile 2016 (leggi tutto: Tecnologia e collaborazione tra colleghi: come siamo messi? )preziosi consigli consigli per creare le condizioni migliori per la collaborazione in ufficio.

Parte 1: Persone non macchine

Diversi tipi di personalità

Per migliorare il rapporto di collaborazione tra colleghi, in primo luogo devi imparare a comprenderli, a prescindere dalle dimensioni dell’impresa. Ti renderai conto dei diversi tipi di personalità e dei diversi modi di interagire e collaborare. Diversi sono i fattori che compongono la personalità di un individuo, quello più rilevante ai fini della collaborazione è l’introversione/estroversione. L’introverso, che nelle riunioni appare sempre tranquillo, può sentirsi sopraffatto da una situazione di gruppo e preferire una comunicazione privata o tramite email, l’estroverso ha maggiori probabilità di prendere la parola durante una riunione ed è disposto a condividere le idee nate di getto durante il brainstorming, tuttavia preferisce parlare in generale piuttosto che soffermarsi sui dettagli. Perché un gruppo di lavoro possa lavorare efficacemente, è necessario che sia composto da entrambi questi profili: persone che contribuiscono con le loro idee a sviluppare il progetto e persone che possono portarlo avanti perfezionandone i concetti e i processi.

Fiducia

Per sentirsi a proprio agio nel condividere le idee con qualcuno, bisogna fidarsi. La costruzione del rapporto di fiducia è un primo passo fondamentale se si vuole costruire una squadra che lavori bene insieme. La fiducia si costruisce attraverso l’interazione sociale e sebbene la tecnologia abbia cambiato il nostro modo di interagire, permettendoci di lavorare insieme anche a distanza, c’è ancora bisogno dell’interazione sociale per consentire a un team virtuale di affermarsi.